Slow Revolution

informazioni per un mondo più consapevole

Da Lodi uno sguardo sul mondo

FOTOGRAFIA Festival della fotografia etica 2020 – Non sarà il solito festival. È tempo di mutare pelle e rinnovarsi. L’undicesima edizione del Festival della Fotografia Etica di Lodi segue il flusso mondiale del cambiamento e annuncia diverse novità per rendere più attrattiva una formula efficace per un decennio, ma andata in crisi nelle ultime edizioni per eccesso di successo. L’alto afflusso di visitatori (nel 2019 quasi 20.000) ha costretto a lunghe file per accedere alle mostre e la visione delle immagini in spazi affollati, situazioni fastidiose da scongiurare nell’anno della pandemia. Per evitare analoghe circostanze gli organizzatori hanno aggiunto un fine settimana di visita (26 e 27 settembre) ai tradizionali quattro di ottobre, rinnovato gli spazi espositivi per renderli più fruibili e aggiunto nuove sedi all’aperto in parchi pubblici, palazzi e cortili storici. La novità più significativa è l’inaugurazione di uno spazio espositivo a Codogno, località tristemente nota per il primo focolaio italiano di Covid-19. Un tema, quello della pandemia, che sarà protagonista di alcune delle 24 mostre attese per l’XI edizione.

I vincitori del World Report Award

A rimanere immutato rispetto al passato è la ricerca di narrazioni capaci di fornire “uno sguardo sul mondo” per aiutarci a comprenderne la complessità senza pregiudizi. Come da tradizione, cuore del Festival sarà il World Report Award, concorso al quale hanno partecipato 568 fotografi con 1050 lavori fotografici provenienti da 57 nazioni differenti. A Lodi ci saranno gli scatti dei sei vincitori, con la categoria Master vinta dal russo Nikita Teryoshin con “Nothing Personal – the back office of war”, viaggio nel dietro le quinte del business mondiale della difesa e il back office della guerra. Il tema sociale domina la categoria Spotlight con “Dispossessed” della britannica Mary Turner a narrare i disagi subiti dalla popolazione del nord-est dell’Inghilterra a causa della crisi dell’industria carbone, mentre l’ambiente è al centro di “To the Left of Christ” di Dario De Dominicis, vincitore della categoria Madre Terra, nome anche di un nuovo spazio tematico del Festival. Un reportage sulla baia Guanabara, il porto naturale di Rio de Janeiro devastato dallo sviluppo industriale a discapito della pesca tradizionale. La pandemia si impone in Single Shot con il famoso scatto “Il riposo del giusto” di Francesca Mangiatordi all’infermiera di Cremona crollata dal sonno dopo un turno di lavoro massacrante e nella sezione Student con “Measure and Middle – a journey through Germany during the Covid-19 Pandemic” di Ingmar Björn Nolting, racconto sulla Germania durante il lockdown. A Rosa Maraniello con “Vitiligo” è andato il premio nella categoria Short Story con un reportage intimo nel mondo della vitiligine. È “intimo” pure il racconto vincitore del Premio Voglino, assegnato a Giorgio Negro per “Pathos”, “un profondo tuffo nell’anima umana” per raccontare la dualità Bene e Male.

Debutto per Madre Terra e Storie di Coraggio

Tra le novità di maggiore interesse segnaliamo due nuovi spazi. Il primo, Madre Terra, ospita nelle aree aperte del Festival tre reportage dedicate alla nostra “casa”, tanto amata quanto trascurata. A raccontare i disagi arrecati dai progetti idroelettrici alle comunità dei nativi nella provincia di Manitoba, in Canada, è Aaron Vincent Elkaim con “A State of Erosion: 2016-2019”, mentre le lotte per la sopravvivenza delle comunità indigene sudamericane dei Mapuche sono al centro del lavoro “The awakening of ancient voices” di Pablo Ernesto Piovano, noto per un reportage (qui la recensione) sui danni l’uso intensivo del glifosato nell’agricoltura. A completare Terra Madre è il lavoro di Jasper Doest con “Flamingo Bob”, storia di un fenicottero caraibico ferito nell’impatto con una finestra d’albergo e divenuto testimonial ufficiale dell’ente benefico Fundashon Dier en Onderwijs Cariben (FDOC). L’altro spazio inedito è Storie di Coraggio che ospita le mostre dell’americana Maggie Stebber dedicata al primo trapianto facciale negli Stati Uniti e del neozelandese Robin Hammond che affronta il tema delle questioni di genere.

Uno sguardo dal locale al globale

L’emergenza sanitaria che ha sconvolto il mondo è raccontata in molte mostre, a cominciare da “Life in the Time of Coronavirus” allestita a Codogno. A narrare delle conseguenze del Covid-19 sono pure le gli scatti di Alessio Romenzi che riprende l’opera dei Medici Senza Frontiere nel Lodigiano e di Michele Porcelluzzi che segue gli interventi della Croce Rossa Italiana durante la pandemia. Reportage inseriti nello Spazio No Profit del Lodigiano che include pure narrazioni sulla vita in carcere e sulle cure palliative per le persone a fine vita. Per passare dalla cronaca locale a quella globale basta spostarsi alla sezione Uno Sguardo sul Nuovo Mondo dove ammirare le immagini del britannico Andrew Testa sull’Inghilterra al tempo della Brexit, dell’australiano Matthew Abbott sulla stagione degli incendi che ogni anno devasta violentemente l’entroterra della sua isola e di Antonio Faccilongo sulla la guerra israelo-palestinese. A completare lo “sguardo” sono le fotografie del collettivo di fotografi di AFP (Agence France-Presse) sulle proteste ad Hong Kong, mostra che potrebbe ospitare anche “Straight Voice” di Yasuyoshi, fotografo giapponese vincitore World Press Photo of the Year (qui l’articolo). Da segnalare sono pure la serie di ritratti delle bambine del mondo effettuati da Vincent Tremeau per Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).

Il Festival Off e gli altri eventi

Come di consueto il Festival della fotografia etica è arricchito da numerosi programmi collaterali, come le visite guidate con i fotografi, le letture portfolio, le presentazioni di libri e le attività educational destinate agli studenti delle scuole medie e superiori. Da non perdere è il FFE – OFF, ossia le mostre fotografiche del fuori festival allestite in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Attenzione: si consiglia l’acquisto del biglietto on line (qui in link) e si ricorda che il numero di biglietti per singola giornata è limitato per evitare affollamenti. A differenza degli anni passati, il biglietto sarà valido per una sola giornata.

Festival della Fotografia Etica – XI edizione

Dove: Lodi e Codogno, sedi varie

Quando: dal 26-27 settembre, 3-4, 10-11, 17-18, 24-25 ottobre

Orari: 9.30-20.00

Ingresso mostre Festival: 19 euro (ridotto 14 euro) da acquistare in Piazza del Broletto, acquisto online (consigliato) 14 euro (primi due we) e 16 euro. L’ingresso ad alcune mostre è gratuito (vedi qui)

Ingresso OFF – Fuori Festival: gratuito

Sito: www.festivaldellafotografiaetica.it

Informazioni: Gruppo Fotografico Progetto Immagine – info@festivaldellafotografiaetica.it

2 commenti su “Da Lodi uno sguardo sul mondo

  1. Pingback: Signori della guerra e popoli senza diritti | Slow Revolution

  2. Pingback: Il nuovo mondo visto da Lodi | Slow Revolution

I commenti sono chiusi.

Small-Facebook-Logo